Confcommercio Fipe VdA invita tutti gli esercenti ad esporre in vetrina le bollette del 2022 a confronto con quelle del 2021, testimoniando la follia di aumenti del 300% ed oltre. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e far capire alla politica la necessità di agire subito.
“L’aumento delle bollette - commenta Graziano Dominidiato Presidente Confcommercio Fipe VdA - non si arresta e si mangia tutti i margini. A rischio la tenuta delle imprese. Alla Regione così come al sistema camerale valdostano, chiediamo di istituire una sorta di autorità regionale per l’energia, in grado di monitorare e valutare il sistema energetico territoriale per implementare eventuali potenzialità ed eliminare gli sprechi. Importante è agire in fretta – sostiene Dominidiato”.
“Le nostre imprese – commenta Adriano Valieri Direttore Generale Confcommercio VdA - non hanno solo bisogno di lavorare ma hanno anche bisogno di guadagnare. Se non si crea un equilibrio positivo tra costi e ricavi è inutile andare avanti. Un’azienda su tre è a rischio chiusura. L’iniziativa “bollette in vetrina” ha come obiettivo quello di testimoniare nero su bianco l’incremento dei costi di energia e gas quasi triplicati. E’ necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto far capire alla politica la necessità di agire subito – conclude Valieri”
“Questa iniziativa – spiega Graziano Dominidiato – ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando un servizio un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene unica soluzione è agire sui listini o sospendere l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare – conclude Dominidiato”.
Secondo i vertici Confcommercio Fipe VdA bisogna agire in fretta perché se la situazione non cambia le aziende non potranno stare in piedi ancora a lungo.