Dominidiato ‘C’è troppa confusione, si rischiano discriminazioni penalizzazione di alcuni esercizi commerciali se si lascia spazio a diverse interpretazioni”.
I commercianti valdostani ed in particolare quelli di Aosta sono amareggiati e delusi per l’incertezza che regna nell’applicazione dell’ultimo DPCM, già falcidiati dall’avanzata dei contagi di Coronavirus.
“Penso – commenta Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio VdA - che l’unica cosa certa nell’applicazione dell’ultimo DPCM sia la confusione; una confusione generata dall’interpretazione del provvedimento che come i precedenti crea discriminazioni, penalizza alcuni esercizi e lascia spazio al libero arbitrio di alcuni, forti di questa incertezza generale”.
I settori merceologici mal definiti dal DPCM sono il tessile. “Non è chiaro - spiega Adriano Valieri, Direttore Generale di Confcommercio VdA – cosa si intenda come tessile: in base al DPCM del 03 novembre c.a. può essere venduta solo la biancheria personale. Ma cosa si intende con tale termine? Coperte, lenzuola, piumoni, spugne bagno, come vengono definiti? Per non parlare se si possono vendere addobbi e decorazioni natalizie, alberi di natale e le relative illuminazioni"
Confcommercio VdA chiede agli enti preposti di pronunciarsi in merito, a tutela di tutto il mondo del commercio, dai negozi di vicinato, alla media e grande distribuzione, ai supermercati e ipermercati, “onde evitare – sottolinea ancora Dominidiato- che il commercio diventi una giungla in un momento così drammatico”.
Confcommercio chiede regole certe in uno stesso mercato, a sostegno del fatto che allo stato attuale sanzioni e procedimenti amministrativi di chiusura temporanea metterebbero definitivamente in ginocchio molte aziende.