Una vera e propria doccia fredda le misure di gestione in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 apprese ieri dal discorso del Capo del Governo.
“Incredulità, sconcerto ed amarezza" - queste a caldo le prime sensazioni del Presidente Confcommercio VdA Graziano Dominidiato - "Mentre tutti gli imprenditori si aspettavano di poter finalmente aprire il 4 maggio, ieri sera abbiamo appreso senza alcuna giustificazione che la riapertura per noi sarà spostata al 18 maggio e che i pubblici esercizi non riapriranno prima del 1 giugno.
Si chiede al commercio un sacrifico troppo pesante senza misure compensative e con un annuncio senza commenti.
I commercianti ed i loro collaboratori con le loro famiglie non la pensano nello stesso modo.
Aprire un negozio oppure un bar, dove entrerebbero una o due persone alla volta con guanti e mascherina, viene considerato più pericoloso che aprire una fabbrica con centinaia di lavoratori?
Con queste scelte si condannano le imprese del commercio e della ristorazione al fallimento”.
Queste a caldo le osservazioni del Presidente Confcommercio VdA che esprime la massima solidarietà e collaborazione a tutte quelle imprese che sono state “illuse” di poter riaprire nell’immediatezza di una “fase 2” ancora lontana e poco concreta.
Chiediamo al Presidente delle Regione e alla seconda commissione permanente di mettere in campo urgentemente indennizzi e contributi a fondo perduto a favore delle aziende, come da documento presentato la scorsa settimana come Rete Imprese Italia VdA.
La misura è ormai colma.