L’APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE E’ UN PRIMO PASSO PER SALVARE L’ECONOMIA VALDOSTANA
Dominidiato ‘La nostra presa di posizione è costruttiva e finalizzata a realizzare azioni condivise per salvare il salvabile del comparto: ristoranti, bar e turismo regionale. Nutriamo solo rammarico per quelle forze politiche che non hanno evidentemente compreso la crisi drammatica che sta attraversando un intero comparto; quello del commercio, dei pubblici esercizi e del turismo in generale
Il Consiglio Valle è stato chiamato oggi ad esprimersi sulla legge regionale riguardante: “Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione Autonoma Valle d’Aosta in relazione allo stato di emergenza”.
L’articolato è stato approvato da tutti ad esclusione dei Consiglieri di Progetto Civico Progressista, gruppo del quale fa parte anche l’assessore al Commercio, turismo e sport Jean Guichardaz.
“Confcommercio - Fipe VdA - commenta il Presidente Graziano Dominidiato – non vuole fare politica ma si occupa esclusivamente della difesa degli interessi e dei diritti dei propri associati e per questo manifestiamo grande dispiacere e rammarico per la posizione assunta dal nostro assessore che di fatto si è dissociato dal Consiglio Regionale e dalla maggioranza di cui fa parte”.
Nel ribadire “il forte sostegno” al Presidente della Regione Erik Lavevaz e a tutte le forze politiche presenti nel consiglio Regionale che hanno sostenuto la legge, Dominidiato chiede a tutti, “per il bene dell’economia valdostana e la salvaguardia delle imprese, sempre nel RIGOROSO rispetto dei protocolli per la salute delle persone, di adoperarsi per la salvaguardia di chi crea occupazione, crea ricchezza e distribuisce reddito al sistema Valle d’Aosta”.
“Ora – conclude Dominidiato – ci aspettiamo che il Presidente della Regione dia immediatamente corso alla legge regionale approvata oggi e disciplinare quanto prima le riaperture. Come fatto in estate per le località marittime, anche noi siamo pronti ad aprire le attività e strutture in montagna in totale sicurezza. Cosa sarebbe successo se in estate avessero chiuso spiagge e porti? Evidentemente c’è chi a livello nazionale preferisce chiudere sotto la chiave dei decreti l’inverno e la stagione turistica invernale applicando due pesi e due misure.
Tutte le aziende dei settori che rappresentiamo e in generale tutte le attività che gravitano intorno all’indotto turistico non sono più nella possibilità di reggere ulteriori limitazioni.