Come preannunciato dal premier Conte, il Decreto Legge n. 23/2020 prevede, inter alia, uno schema di garanzie statali con l’obiettivo di generare un effetto leva con finanziamenti fino a 400 miliardi di euro per offrire un’iniezione di liquidità agli imprenditori danneggiati dalle restrizioni imposte dal Governo durante l’emergenza COVID-19.
Tra le disposizioni di maggiore interesse per i PUBBLICI ESERCIZI, si segnala:
• rinvio al 21.09.2021 dell’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa;
• l’ampliamento della platea dei beneficiari della sospensione di vari versamenti fiscali e contributivi anche per i mesi di aprile e maggio;
• previa autorizzazione della Commissione Europea, è previsto un rafforzamento del Fondo di Garanzia. Si evidenzia che per i prestiti fino a 25.000 euro, la garanzia statale sarà automatica, gratuita e del 100% anche per gli esercenti attività d’impresa che, con autocertificazione, dichiarino di essere stati danneggiati dall’emergenza COVID-19. Non potranno essere richiesti prestiti per oltre il 25% del fatturato dell’ultimo bilancio, l’inizio del rimborso è previsto non prima di 24 mesi dall’erogazione e la restituzione può avere durata fino a 6 anni;
• fino al 2021 rafforzamento del “golden power” tramite il quale lo Stato potrà intervenire nel caso di acquisizioni di partecipazioni c.d. ostili, non solo nei settori tradizionali, ma anche in quelli bancari, assicurativi, finanziari e di alcune realtà nelle quali operano anche PMI; • i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni con scadenza al 20 marzo 2020 sono considerati tempestivi se effettuati entro il 16 aprile 2020;
• i trattamenti di integrazione salariale del Fondo d’Integrazione Salariale e della Cassa Integrazione in Deroga, sono erogabili anche ai lavoratori assunti dal 24 febbraio al 17 marzo 2020.
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