In data 30 marzo 2021 in videoconferenza sincrona si è tenuta la presentazione dei dati statistici sull'andamento delle imprese del terziario della Valle d'Aosta, le tendenze congiunturali recenti e le prospettive a giugno 2021 elaborati dall'Istituto di Ricerca Format Research di Roma.
Dall'analisi è emerso che la pandemia da COVID-19 ha segnato in modo profondo il 2020 in Italia. Siamo ormai arrivati alla terza ondata di contagi, ad un anno dall’esplosione dell’emergenza nella scorsa primavera. In Valle d’Aosta sono stati registrati quasi 9 mila casi nell’arco di un anno. Oltre 400 i decessi fin qui accertati.
Gli effetti della pandemia, oltre che dal punto di vista sanitario, appaiono evidenti anche sullo stato di salute del tessuto imprenditoriale (specialmente del terziario).
Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi in VDA sono circa 6 mila, costituendo il 65% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo del territorio. Il terziario ha assunto un ruolo sempre più strategico nel corso degli anni: dal 2010 ad oggi è aumentata del +4% l’incidenza del comparto sul totale delle imprese esistenti in VDA. Il terziario assicura inoltre occupazione al 70% dei lavoratori e, da solo, contribuisce al valore aggiunto della regione per 3,5 MLD di euro
Il saldo delle imprese esistenti in VDA nel 2020 sul 2019, pur negativo (-48), in assenza dei ristori erogati avrebbe potuto essere molto più pesante. Tuttavia, esistono almeno 350 imprese potenzialmente «inattive» (stima).
Nel 2021 si teme una possibile contrazione del tessuto imprenditoriale. Chiudere oggi un’impresa presenta in effetti costi a tratti insostenibili (alcuni imprenditori non hanno le forze per eseguire il trattamento di fine rapporto con i propri dipendenti e i saldi con i fornitori). In questo senso, gli imprenditori stanno aspettando l’evoluzione della situazione, rimandando ogni decisione. Una volta che le imprese avranno compiuto le formalità amministrative per la chiusura, potrebbe configurarsi uno scenario più preoccupante, specialmente se letto congiuntamente al crollo della voglia di “fare impresa” in VDA (il più forte di tutto il Nord Ovest, con il comparto del commercio che fa segnare un vero e proprio crollo, segno dell’agonia alla quale il settore è ormai soggetto da oltre un anno).