OSSERVATORIO CONGIUNTURALE VALLE D’AOSTA 1° SEMESTRE 2019
IL TERZIARIO IN VALLE D’AOSTA COSTITUISCE IL 70% DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE. FIDUCIA IN CALO, RICAVI STAGNANTI. POSITIVO IL QUADRO OCCUPAZIONALE.
TORNANO AD IRRIGIDIRSI LE CONDIZIONI ALLE QUALI LE BANCHE CONCEDONO CREDITO ALLE IMPRESE.
Lunedi 22 luglio sono stati resi noti i dati relativi al primo semestre di ricerca condotta da FORMAT RESEARCH e CONFCOMMERCIO VDA.
In Italia esistono 4,4 mln di imprese extra agricole, 3,5 mln escludendo attività professionali e finanziarie. In Valle d'Aosta insistono oltre 9 mila imprese, il 70% delle quali opera nel terziario. Il comparto costituisce la spina dorsale dell’economia del territorio, il cui valore aggiunto è prodotto per il 77% dagli operatori del commercio, del turismo, dei servizi.
In Valle d’Aosta, nel 2018 sono nate 700 nuove imprese, a fronte della cessazione di 846 operatori, per un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni pari -146 imprese. Una visione a più ampio raggio consente di marcare le profonde differenze in termini di evoluzione tra i macro settori di attività economica. Se l’industria ha fatto segnare un crollo in termini di numerosità di operatori attivi (-17%), il comparto del terziario ha registrato un calo più contenuto (-5%), frutto della crisi del commercio cui ha fatto da contraltare la tenuta dei servizi e l’incremento degli operatori turistici.
Nel corso dei primi sei mesi del 2019, un quarto delle imprese del terziario della Valle d'Aosta ha ravvisato un peggioramento dell’economia italiana. La prospettiva per la seconda parte dell’anno è di un’ulteriore flessione, analogamente a quanto ci si attende con riferimento all’andamento della propria impresa. Sono prevalentemente le imprese del commercio che evidenziano le maggiori difficoltà, dovute anche alla stagnazione della domanda, a fronte delle migliori performance degli operatori turistici, che seppur reduci dal calo di presenze e arrivi nei primi mesi del 2019, continuano a mostrarsi complessivamente soddisfatti della propria attività.
Il 56% delle imprese del terziario della Valle d’Aosta ritiene che i propri ricavi siano rimasti stabili. Il restante 44% si divide tra chi segnala un miglioramento, chi un peggioramento. L’outlook a sei mesi è di invarianza, confermando la condizione di difficoltà degli operatori del commercio.
Positivi i dati dell’occupazione, anche in virtù delle stabilizzazioni dei contratti: per quattro imprese su cinque la situazione non è peggiorata. In questo contesto, l’indicatore relativo alla liquidità delle imprese staziona nell’area di espansione di mercato, con una previsione di stabilità.
Il 24% delle imprese ha fatto richiesta di credito nel corso dei primi sei mesi del 2019. Di queste, il 77% ha ottenuto risposta positiva. In generale, le condizioni alle quali il credito viene concesso risultano sostanzialmente stabili, quando non in peggioramento rispetto al semestre precedente.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dalla ricerca sulle imprese del terziario operative in Valle d’Aosta, realizzata nel primo semestre 2019 da Confcommercio Valle d’Aosta in collaborazione con Format Research.
IL TESSUTO IMPRENDITORIALE
In Italia esistono 4,4 mln di imprese extra agricole, 3,5 mln se si escludono attività professionali e finanziarie. In Valle d'Aosta insistono oltre 9 mila imprese (pari allo 0,3% del totale Italia).
Il 70% delle imprese della Valle d'Aosta opera nel terziario (commercio, turismo, servizi), che rappresenta quindi una fetta estremamente importante dell’economia del territorio.
Nel corso dell’ultimo decennio, si è assistito ad un netto processo di terziarizzazione delle imprese, sia a livello nazionale sia a livello regionale (Valle d'Aosta).
Il tessuto imprenditoriale del territorio si regge su micro e piccole imprese, vera e propria linfa dell’economia locale: il 95% delle imprese del terziario che operano in Valle d’Aosta è infatti costituito da operatori con un numero di addetti non superiore a nove. Si tratta di un fenomeno del tutto in linea con quanto si registra a livello nazionale.
In Italia esistono oltre 15mln di occupati presso le imprese extra agricole (escluse le attività professionali, finanziarie, assicurative, PA). In Valle d’Aosta lavorano oltre 34 mila unità presso le imprese locali.
L’incidenza del terziario è evidente anche dal punto di vista del mercato del lavoro e del contributo economico (77% del valore aggiunto complessivo del territorio).
DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE
In Valle d’Aosta, nel 2018 sono nate 700 nuove imprese (497 del terziario, 203 degli altri settori di attività economica), a fronte della cessazione di 846 operatori (588 del terziario, 258 degli altri settori di attività economica), per un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni pari -146 imprese (-91 del terziario, -55 degli altri settori di attività economica). Una visione a più ampio raggio (dal 2009 ad oggi) consente tuttavia di marcare in modo più evidente le profonde differenze in termini di evoluzione tra i macro settori di attività economica (industria vs terziario). Se le imprese della manifattura e delle costruzioni hanno fatto segnare un crollo in termini di numerosità di operatori attivi sul territorio (-17%), il comparto del terziario ha registrato un calo decisamente più contenuto, frutto da una parte della crisi del commercio (specialmente i piccoli dettaglianti), cui ha fatto da contraltare la sostanziale tenuta del mondo dei servizi e l’incremento degli operatori turistici.
CLIMA DI FIDUCIA
Il 25% delle imprese del terziario della Valle d'Aosta ha ravvisato un peggioramento dell’economia italiana nel corso dei primi sei mesi del 2019. La prospettiva per la seconda parte dell’anno è di un’ulteriore flessione, analogamente a quanto ci si attende con riferimento all’andamento della propria impresa.
L’indicatore congiunturale, costruito come la somma tra coloro che hanno indicato un miglioramento e la metà di coloro che hanno indicato una situazione di invarianza, è pari a 46, al di sotto della soglia di espansione di mercato (fissata a quota 50) e con un outlook a sei mesi pari a 45,1 (-0,9 punti).
Sono prevalentemente le imprese del commercio (in via prioritaria se al dettaglio) che evidenziano le maggiori difficoltà, dovute anche alla stagnazione della domanda interna, a fronte delle migliori performance degli operatori turistici, che seppur reduci dal calo di presenze e arrivi nei primi mesi del 2019, continuano a mostrarsi complessivamente soddisfatti dell’andamento della propria attività.
Il clima di fiducia è direttamente proporzionale alla struttura dell’impresa: più l’impresa è piccola, meno elevato è il clima di fiducia; più l’impresa è di dimensioni più grandi, più elevato è il clima di fiducia.
CONGIUNTURA ECONOMICA
Circa il 56% delle imprese del terziario della Valle d’Aosta ritiene che i propri ricavi siano rimasti stabili nel corso dei primi sei mesi del 2019. Il restante 44% si divide a metà tra chi segnala un miglioramento, chi un peggioramento. L’outlook a sei mesi è di sostanziale invarianza, confermando la condizione di maggiore difficoltà che riguarda le imprese di dimensione più piccola e, più in generale, gli operatori del commercio al dettaglio.
Positivi i dati relativi all’occupazione, specialmente in virtù delle stabilizzazioni dei contratti in essere: quattro imprese su cinque sostengono che, nel corso dei primi sei mesi dell’anno, la situazione sia migliorata o comunque consolidata. In questo caso sono le imprese di dimensioni più piccole a mostrare le performance migliori, a fronte di un andamento al di sotto della media presso gli operatori più strutturati, che sono soliti utilizzare la leva occupazionale come contromisura per far fronte ad eventuali situazioni di difficoltà.
Il 67% delle imprese ritiene che i prezzi praticati dai propri fornitori siano stabili. La previsione nel breve termine fa presagire una frenata dell’inflazione (i prezzi «miglioreranno», quindi si abbasseranno). Allo stesso tempo, solo il 4% delle imprese rileva un allungamento dei tempi di pagamento da parte dei propri clienti. La situazione è destinata a migliorare ancora nei prossimi sei mesi.
In questo contesto, la situazione della liquidità «tiene» presso le imprese del terziario della Valle d’Aosta: l’indicatore relativo al fabbisogno finanziario è nell’area di espansione di mercato (60,5), con una previsione che lascia presagire una sostanziale stabilità rispetto alla prima parte dell’anno.
OSSERVATORIO SUL CREDITO
Il 24% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi che operano in Valle d'Aosta ha chiesto un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento nel corso dei primi sei mesi del 2019. Di queste, oltre il 77% ha ottenuto risposta positiva: il 51% si è vista accolta interamente la domanda (ammontare pari o superiore a quello inizialmente richiesto), il 26% si è vista accordare un ammontare inferiore a quello desiderato. Il 6% degli operatori ha visto rifiutata la richiesta e il 17% è ancora in attesa di ricevere una risposta da parte della banca.
La prima motivazione alla base della richiesta di credito è legata ad esigenze di liquidità e cassa (60% delle imprese). Tuttavia, è elevata la quota di coloro che si recano in banca per il cosiddetto «credito buono», ovvero quello destinato ad investimenti (26%).
In generale, le condizioni alle quali il credito viene concesso risultano sostanzialmente stabili (durata temporale del credito, tasso di interesse), quando non in peggioramento rispetto al semestre precedente (costo dell’istruttoria, garanzie richieste a copertura del finanziamento), lasciando preludere un ritorno del “credit crunch” nel prossimo futuro.
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Nota metodologica - L’Osservatorio sull’andamento delle imprese del terziario della Valle d’Aosta è basato su un’indagine continuativa a cadenza semestrale effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della regione (800 interviste in totale). Margine di fiducia: +4,8%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 17-28 giugno 2019. www.agcom.it www.formatresearch.com
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