Flat tax al 15% per ricavi e compensi fino a 65.000 euro anche per il 2020: vediamo quali sono le novità per le partite IVA, a partire dai limiti per reddito da lavoro dipendente e da pensione fino all'obbigo di scontrino elettronico. Ecco come cambiano i requisiti per rimanere all'interno del regime forfettario.
Regime forfettario 2020, tante le novità per le partite IVA.
La Legge di Bilancio, ottenuto l’ok definitivo tra il 24 e il 25 dicembre, ha confermato la flat tax al 15% per ricavi e compensi fino a 65.000 euro, introducendo però nuovi limiti e requisiti.
Le partite IVA possono dunque mettere dei punti fermi e iniziare a programmare il loro anno fiscale.
Per continuare a usufruire della tassa piatta al 15% nel 2020, le partite IVA devono possedere questi requisiti, pena l’esclusione dal regime agevolato:
- rispettare il limite dei 20.000 euro di spesa per il personale dipendente e per i collaboratori;
- non superare il limite dei 30.000 euro di reddito da lavoro dipendente o da pensione.
La manovra finanziaria non ha introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, ma ha aperto le porte a un regime premiale: per le partite IVA che se ne avvalgono, i termini di accertamento verranno ridotti di un anno, cioè quattro anni invece dei cinque previsti per la maggior parte dei casi.
Quindi, per i forfettari la fatturazione elettronica è consigliata, ma facoltativa.
Sorge però un nuovo adempimento a partire dal 1° gennaio 2020: lo scontrino elettronico sarà obbligatorio per tutti, anche per chi è nel regime dei minimi.
Abolita, invece, la flat tax del 20% per le partite IVA con ricavi o compensi da 65.001 a 100.000 euro.
Analizziamo di seguito le novità sul regime forfettario 2020, partendo da cosa prevede la Legge di Bilancio per le partite IVA.
Regime forfettario 2020, limiti e novità per le Partite IVA
Si preannuncia un 2020 particolarmente intenso per le Partite IVA. Dopo la corsa alle novità e alle smentite sul regime forfettario, la LEGGE DIBILANCIO ha ottenuto la fiducia nella notte tra il 23 e il 24 dicembre.
Le modifiche al regime forfettario si pongono tre obiettivi fondamentali, come spiega la relazione illustrativa alla Legge di Bilancio:
- ridurre la pressione tributaria sulle partite IVA;
- semplificare gli adempimenti tributari;
- porre le condizioni affinché il corretto adempimento sia spontaneo, contrastando i comportamenti evasivi ed elusivi.
La flat tax fino a 65.000 rimane invariata, quindi confermata, con aliquota del 15%, ma sono stati introdotti nuovi requisiti per l’accesso al regime forfettario.
Sono stati reintrodotti, infatti, i limiti relativi alle spese per i compensi al personale o ai collaboratori, per un totale che non può essere superiore a 20.000 euro lordi.
Non ci sono limiti che riguardano le spese per i beni strumentali.
Viene reintrodotto anche il limite dei 30.000 euro di reddito massimo percepibile da lavoro dipendente o da pensione, pena l’esclusione dall’accesso o dalla permanenza nel regime forfettario.
Regime forfettario 2020, niente obbligo di fatturazione elettronica
La Legge di Bilancio 2020 non introduce l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari.
Dall’altro lato, però, lo incentiva attraverso l’introduzione di un regime premiale per le partite IVA che fatturano solo elettronicamente.
L’articolo 88 della Legge di Bilancio infatti recita:
“per i contribuenti che hanno un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche, il termine di decadenza di cui all’articolo 43, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, è ridotto di un anno.”
Quindi, per le partite IVA che emettono solo fatture elettroniche, viene ridotto di un anno il termine di accertamento, che passa così a quattro anni, invece dei cinque previsti nella generalità dei casi.
Regime forfettario 2020, scontrino elettronico obbligatorio anche per i minimi
A partire dal 1° gennaio 2020 c’è un nuovo adempimento a cui tutti gli esercenti dovranno far fronte, anche minimi e forfettari: l’obbligo dello scontrino elettronico.
La memorizzazione e l’invio dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate può avvenire:
- comprando un nuovo registratore telematico (si può usufruire del relativo bonus, che arriva a un massimo di 250 euro);
- adeguando, se tecnicamente possibile, il proprio registratore di cassa (il credito d’imposta, in questo caso, è di 50 euro);
- utilizzando i servizi online gratuiti del sito dell’AdE.
FONTE MONEY.IT