Il Consiglio di Stato, con sentenza del 15 luglio 2019 n. 4976, ha recentemente condannato la nota società americana TripAdvisor LLC, titolare del celebre portale di recensioni turistiche www.tripadvisor.it e della sua controllata italiana TripAdvisor Italy S.r.l. al pagamento di una multa del valore di 100.000 euro per pratiche commerciali scorrette.
Si chiude così una lunga vicenda iniziata nel 2014 quando, l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato aveva giudicato e condannato al pagamento di una sanzione amministrativa di 500.000 euro il noto sito di viaggi on-line. L’Antitrust aveva infatti ravvisato una pratica commerciale scorretta che consisteva nella «diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni».
Pochi mesi dopo, la multa era stata annullata dal Tar, in virtù del fatto che Tripadvisor non aveva mai dichiarato che tutte le recensioni fossero vere, richiamando anzi l'impossibilità di un controllo capillare e invitando a considerare le tendenze delle recensioni e non i singoli apporti.
Solo recentemente il Consiglio di Stato si è espresso sulla vicenda. I giudici di Palazzo Spada hanno infatti parzialmente accolto l’appello proposto dall’Antitrust, in riforma della sentenza del TAR Lazio, confermando la condanna di Tripadvisor per la pratica commerciale scorretta consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni pubblicate sul famoso portale on line di viaggi. Il portale dovrà pagare una multa di 100.000 euro.
Il giudizio fa riferimento alla diffusione di alcune recensioni palesemente non veritiere perché riferite a strutture non più attive, o perché riconducibili a un profilo di evidente fantasia o perché riferite ad un periodo in cui la struttura interessata era stata chiusa, come segnalato anche dalla stessa Federalberghi, la più importante e rappresentativa Federazione italiana degli albergatori, aderente a Confcommercio.
Confcommercio Como, condividendo quanto sostenuto da Federalberghi, tra i promotori dell’esposto all’Autorità antitrust, ha espresso apprezzamento e soddisfazione per quanto stabilito dal Consiglio di Stato, che sostiene la necessità di bonificare un sistema che appare sempre più inquinato dalle fake reviews.
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